Articolo pubblicato su Audio_lesi e qui riportato a scopo meramente pubblicitario in favore dei VenaViola.
Ci sono delle persone a cui la musica ha rovinato la vita. Sì sì, proprio così! Persone a cui la musica ha provocato manie ed ossessioni che prima non avevano e che forse mai avrebbero avuto, se non fossero incappati in questo mondo di matematica, letteratura e rumorismi.
Su di me, poi, si accanisce oltremodo. A questo punto potrei raccontarvi di come alle 4 di mattina, aspettando un sonno che non arriva, penso quale melodia si addica ad un 5/4, ma non lo farò. Piuttosto voglio annotare di come ieri, ascoltando i VenaViola, sono stato assalito da un dubbio: "in quanti li avranno ascoltati e/o quanti li conoscono?". Chiaramente, un modo concreto e verosimile di ottenere tale risposta non esiste. Tuttavia ho penseto bene di controllare il profilo del gruppo su Last.fm (un sito che crea necessità che prima non avevi, ma pur sempre uno dei migliori mai concepiti), così ho letto che hanno 24 ascoltatori per 98 ascolti. Inaccettabile, soprattutto se si pensa che la metà degli ascolti sono miei.
I VenaViola sono un gruppo del casertano che si discosta molto dalla tipica scena underground maccheronica: non fanno punk, né hip hop, niente noise, e nemmanco grind. Bensì trip hop, genere alquanto insolito per noi italiani.
Siccome non voglio scoraggiarne l'ascolto, parto col lato amaro per poi lasciarvi col dolce sul palato. Quindi c'è da dire che non sempre splendono di luce propria e che spesso c'è quella sensazione di "già sentito" che - fateci caso - riporta ai (o agli? Che casino mettere l'articolo davanti ai nomi in inglese!) Slowdive. Ma ciò che fanno lo fanno bene ed in realtà, inserire caratteristiche dream pop che sanciscono l'allontanamento dalla modalità imperante del trip hop fatto à la Massive Attack o Portishead, non è neppure un fatto così negativo.
Ma la vera bellezza di questo album lo si trova in 360 Muse e Zanzare, peraltro uniche tracce con liriche in italiano. Le canzoni sono praticamente recitate, ma recitate davvero, dato che le interpreta un attore teatrale ingaggiato dalla band per l'occasione. State pensando ai Massimo Volume, lo so. Ma quà vi volevo! Perché, per una delle rare volte, ad ascoltarli i Massimo Volume non ti vengono affatto in mente, come invece può succedere con i Frammenti o i Dresda (comunque tanto di cappello). I testi sono a dir poco spiazzanti e l'atmosfera musicale richiama un non so che di metafisico. Considerate, inoltre, che questo è il loro primo lavoro, quindi direi che il risultato è davvero eccellente ed entusiasmante.
Ma basta cincischiare. Ascoltare per credere!
Il link che vi lascio vi collega a Punk4Free, il sito a cui avevano rilasciato l'album liberamente scaricabile.
Postilla: Colgo l'occasione per scoraggiare i gruppi italiani a cantare in inglese, un abitudine che hanno anche gruppi di rilievo (e di tutto rispetto) come Fine Before You Came, Yuppie Flu, One Dimensinal Man e via discoreggiando. Lo facevano anche i Negazione? E certo! Se in Italia non se li filava quasi nessuno e il loro pubblico era prevalentemente olandese, un linguaggio comune per farsi capire dovevano pur cercarlo.
Tracklist
1. The Word Freedom
2. Lightless World
3. 360 Muse
4. T.A.V.O.R.
5. Touched By The Wind
6. My Sweettely Coming
7. Zanzare
Prima di bruciare vivo il geniale e profondo Vanini, gli strapparono la lingua, perché egli, con essa, aveva bestemmiato Dio. Confesso che, quando leggo simili cose, mi vien voglia di bestemmiare questo Dio. Arthur Schopenhauer
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