Prima di bruciare vivo il geniale e profondo Vanini, gli strapparono la lingua, perché egli, con essa, aveva bestemmiato Dio. Confesso che, quando leggo simili cose, mi vien voglia di bestemmiare questo Dio.
Arthur Schopenhauer

venerdì 25 dicembre 2009

post inutile e senza titolo

Ecco come festeggio il natale: aggiornando il blog. Beh, per me è fin troppo. Questo sarà indubbiamente il post più inutile che abbia mai scritto, ma lo faccio tanto per sparlare sulle formalità della sempre mediocre popolazione.
Cosa odio del natale? Tutto e niente.
Tutto, perché incrementa: l'assassinio degli animali, ignari e vittime ormai a prescindere; il consumismo, lo spreco di soldi e il riempire di merda le teste dei bambini; l'olezzo di falsità e ipocrisia; i film che triturano i coglioni con la solita pippa dello "spirito del natale"; le lucine colorate.
Niente: perché il natale non esiste, cioè, sarebbe il compleanno di Gesù. Oh, vecchi... ma capite? Siete fuori di brutto!
Come festeggerò ora? Guardando un film, magari finisco 2001: Odissea nello spazio, o magari guardo L'Esorcista, ché con la demenza filo-cattolica ci sta a palla.

Vabbè, dai. In realtà ora vado a mangiare il panettone, i datteri e a bere spumante. Ma prima vi voglio lasciare con un disco che esprime il senso del natale come lo intendo io: Ouzo - Less Bibles, More Doubts.
Ah, buon natale eh... e buon ano, se non ci tediamo prima!

P.s. - Sapete il detto "chi pianta datteri, non mangia datteri"? Quando piantate un dattero, prima che la pianta produca il frutto passa un secolo. Un secolo, vi rendete conto? Il dattero è il più classico dei frutti secchi natalizi. Il binomio vita/morte ci perseguita! :@


giovedì 17 dicembre 2009

dimostrazione pratica del comportamento del Sistema

Articolo eliminato dall'autore (ossia da me) perché contenente affermazioni forse inappropriate e valutazioni che non corrispondono al mio attuale pensiero.
Se sarà ripubblicato, avrà certamente subito modifiche di forma/contenuto.

Aggiornato al 19 03 2010

lunedì 30 novembre 2009

in breve #3 - 5 risposte a 5 domande + bonus track + supplemento

Prima di lasciarvi al testo, voglio ringraziare tutte quelle persone che riescono a fare domande stupide quanto inutili. Grazie, talvolta riuscite ad essere essenziali per l'ispirazione.

1. "Ehi, ti sono cresciuti i capelli?" "Eh già. Con queste manipolazioni genetiche stanno davvero esagerando."

2. "Perché continui a fumare se sai che ti può uccidere?" "Perché mi odio."

3. "Perché non cerchi un lavoro e provi a sistemarti?" "Ehi, lo so che mi odii, ma non credevo saresti arrivata a tanto."

4. "Lo sai che in Italia ogni anno ci sono 3000 morti sul lavoro?" "Beh, se ti fai assumere, un po' te la cerchi..."

5. "Secondo te dio esiste?" "Posso solo dirti che mi sono sempre chiesto se l'Uomo Invisibile dei fumetti non fosse solo un'allucinazione collettiva dei personaggi disegnati."

[Bonus Track]
"Perché bestemmi se non credi in dio?" "Per darti fastidio." (Su concessione mai richiesta/ottenuta a/da Sdrammaturgo.)


Supplemento

Ed ora, per la rubrica La Situazione risponde, ci occupiamo della Gelmini sul dibattito: Crocifisso in aula, va o resta (come direbbe Bruno Vespa)?

Gelmini: Il crocifisso è certamente un simbolo religioso, ma la sua presenza in classe non significa adesione al cattolicesimo, è la nostra storia, la tradizione.

La Situazione: Lei è residente in Vaticano, giusto?

giovedì 26 novembre 2009

in breve #2 - "sesso 2010", il trailer

Dall'autore di Amore 14, arriva un nuovo, grande successo di Federico Moccia: Sesso 2010 - adolescenti crescono.

Una storia avvincente - "Eddai, quando chattiamo?"
Fatta di intrighi - "Uhm, non so. Non mi sento ancora uppata..."
Amori - "Dai, solo una linkata..."
Rivelazioni - "Ok, però i miei stanno per rientrare: downloada in fretta!"

Sesso 2010. Prossimamente... nei migliori cinema.

mercoledì 25 novembre 2009

gli Ulan Bator sul sofà

Il 14 novembre c'è stato un evento gaio: il concerto degli Ulan Bator. Ma prima di tutto è d'obbligo riportare un aneddoto.
Sono le 21.30, il concerto inizia alle 22.30 ma abbiamo preferito anticiparci perché non si sa mai. Lo spettacolo trova pubblico in quel di Bassano, allo Shindy. Tutto dire...
In principio preferiamo stare in parcheggio a bere birra che non costa 5 (e dico cinque!) euro per 33 cl. e a fumare una sigaretta dopo l'altra, ma fa freddo, quindi ad una certa ora decidiamo di entrare e paghiamo 12 euro invece dei 10 pubblicizzati. Ma va be', dopotutto sono gli Ulan e anche se il locale mi sta sul cazzo me lo faccio andare bene.
Alle 10.30, inutile dirlo, il palco non ha l'aria di un palco che sta per essere calpestato da qualche musicista. Niente, si aspetta.
Ed è proprio nell'aspettare che l'aneddoto si sviluppa. Andiamo a sederci sui divani piuttosto seccati per il ritardo; di fronte a noi ci sono una candela prossima all'esaurirsi e dei volantini di feste che si svolgeranno prossimamente su cui vedo profanata la copertina di Unknown Pleasures dei Joy Division; più a sinistra, invece, ci sono tre ragazzi e una ragazza. Tra odore di cibo, puzza di candela e noia, ci cimentiamo nell'arte degli origami usando i biglietti del locale e continuiamo a sparare insulti verso i frequentatori del posto. Intanto sentiamo quelli sulla nostra sinistra parlare un mix di lingue composto da inglese, francese e un po' di italiano.
Il tempo passa, la pazienza cede, il fumo della candela mi nausea. Senza rifletterci la spengo incrementando l'emissione di fumo, quindi la puzza. Quelli a sinistra mi lanciano un'occhiataccia. Usciamo a fumare.
Il concerto inizia con quasi due ore di ritardo e, come se non bastasse, sul palco c'è un gruppo spalla. Ora voglio dire che ok, è giusto far conoscere le bands minori, ma sul palco ci stavano i Muletta: mai visti né sentiti prima. E dire che non sia stata una sorpresa non si può; ciò che si può dire, invece, è che i Muletta fanno terribilmente cacare. Si faticava a distinguere una canzone dall'altra, in quanto tutte le loro canzoni (per fortuna poche, ma mai abbastanza) sono composte da continui la re sol e do, forse qualche mi o fa, e la nenia è sempre quella e i testi sono ridicoli, patetici, vuoti e ripetitivi. Quando poi afferri che pensano di essere sulla linea de Le Luci della Centrale Elettrica o Rino Gaetano... beh, ti viene da sputargli addosso, loro e quel lo-fi emotivo-espressivo che i personaggi prima citati non riescono neppure a sognarli di notte. E quì colgo l'occasione per promuovere una petizione che costringa i Muletta a smettere di suonare per salvaguardare le palle dell'eventuale loro pubblico. Partecipate, o voi amanti della musica con la emme maiuscola. Partecipate!
Detto questo, ché era di dovere, prosegiuamo.
Venti minuti di indecenza acustica e, dopo una pausa piuttosto lunga, sul palco salgono gli Ulan Bator. Li guardiamo e riconosciamo quelli che, sul divano, stavano alla nostra sinistra. Cosa posso dire se non: io ascolto la musica, mica guardo le facce. Tant'è che ho avuto l'occasione di infastidirli col fumo della candela, me ne vanto e ne faccio bagaglio personale!
Il concerto è stato stupendo: post-rock coi controcazzi. Il bassista è un animale da palcoscenico, il batterista una macchina dalla precisione svizzera e il cantante-chitarrista-tastierista di una serietà tipica dell'adulto composto che compensa i salti e i movimenti scimmieschi del bassista.
Un concerto Tête-à-tête, di nicchia, si potrebbe dire.
L'unico aspetto negativo è lo schifosissimo impianto del locale che ti fa uscire coi fischi alle orecchie. Ma va be', è un prezzo che ho pagato volentieri.

sabato 7 novembre 2009

in breve

I militanti di destra si ritrovano nei centri sociali.
Vasco Rossi ha fatto una cover dei Radiohead.

Pieraccioni dirigerà il sequel di 2001: Odissea nello spazio.
Federico Moccia riscriverà in chiave moderna la Divina Commedia.
Silvio Muccino reciterà.

domenica 1 novembre 2009

la rubrica della domenica #3

Post Halloween

Avete fatto per l'ennesima volta i filo-americani?
Restando in tema horrorifero, ecco i Messer Chups, un duo russo composto da una bella donna che sa di porno e da un alieno. Altro non hanno fatto che unire l'horror punk (in cui spadroneggiano i Misfits) al surf rock (di cui i Man or Astroman? sono i genii indiscussi).
Certo, se non fosse per Maria Kapelova, non so questo gruppo quanto possa esser degno di nota.

venerdì 23 ottobre 2009

il servizio sul maltempo (visto il primo nebbione)



Ché poi in 'sto periodo fa più freddo in casa che fuori...

mercoledì 21 ottobre 2009

bravi ragazzi crescono

Stavolta niente preamboli, nessuna introduzione. La situazione (nonché La Situazione) non lo richiede.
Fresco fresco mi arriva sott'occhio quest'articolo del Corriere della Sera a cui non do aggettivi, per ora.
A Montalto di Castro (minaccia che non spaventa nessuno, si direbbe), in provincia di Viterbo, pare che la gente abbia preso le difese di tre ragazzi che hanno stuprato una coetanea - anzi, "quella", come l'autore riporta secondo le testimanianze. Questo è il succo.
Questo articolo - non privo di banalità - cerca, giustamente, di disgustare il suo lettore.
L'apice del disgusto, nonché il massimo del minimo, è raggiunto più volte. Un 70enne nel sottotitolo dichiara: "avessi avuto 13 anni mi sarei messo in fila" (mentre nel testo: "avessi avuto 17 anni mi sarei messo in fila"; facciamo 15 e non ne parliamo più! ndr); un carabiniere definisce i tre stupratori dei "bravi ragazzi"; tutti hanno riserve sulla ragazza aggredita(vedi anche: quella). Qualcuno avrebbe addirittura asserito: "Ma questi ragazzi mica sono romeni, che picchiano e uccidono".
Siamo a questo, capite?
E allora alla fine degli articoli si leggono i commenti di sdegno:

"Spero in un sussulto di vergogna da parte del PD che cominci ad indagare ed agire pesantemente nei confronti di chi non si fa vedere sui giornali a difendere la ragazzina stuprata ma invece sostiene anche se e' solo un prestito, i ragazzi rei del reato", scrive antoniocasini.

"Resto senza parole nel leggere la notizia: come si fa a dire che sono dei bravi ragazzi quando hanno violentato una povera ragazza innocente? Forse non sarà stata una santa, ma la sua condotta non sminuisce l'orrore dell'abuso che ha subito", sostiene mavera.

"Più che sdegnarsi di fronte simili reazioni bisognerebbe seriamente interrogarsi perché decenni di prediche contro la violenza sulle donne non stanno funzionando come si sperava? L'uomo italiano è una bestia irrecuperabile o la realtà è un pò più complessa?" si domanda chpi70.

A questi pareri e interrogativi, la redazione de La Situazione (e i suoi innumerevoli dipendenti) ha deciso di rispondere coniando un nuovo angolo:

La Situazione risponde

Ad
antoniocasini:
Eccezion fatta per la sintassi, giusto, Antonio! La speranza è sempre l'ultima a morire, come si suol dire. Oppure c'è l'altro detto: chi vive sperando, muore caga... ehm... Giusto, Antonio!

A mavera:
Hai ragione: anche se la ragazza era piuttosto zoccola, in quanto indossava le minigone, si ubriacava e forse aveva anche una vita sessuale, non è giustificabile la violenza subita, nonostante tutto.

A chpi70:
Verissimo, chpi. Me lo chiedo anch'io! Dopo tutto l'impegno promosso a favore di questa causa, sembra di essere fermi sempre allo stesso punto.
Rinnoviamo l'impegno ricordando le campagne Mediaset che sostengono i diritti delle donne:




Supplemento

Un 70enne nel sottotitolo dichiara: "avessi avuto 13 anni mi sarei messo in fila: però mo so' vecchio, te pare che scopo 'na zoccala de 15 anni? E nun sta bene violenta' le minorenni se nun sei minorenne pure te, daje!"

Un carabiniere definisce i tre stupratori dei "bravi ragazzi". "Aprrofitto della situazione (nonché de La Situazione) per fare un invito pubblico a questi ragazzi: saremmo ben felici di accoglierli nell'Arma dei Carabinieri. Siamo sicuri che tutti loro farebbero molta strada!", ha aggiunto l'appuntato.

Un saluto a coloro che hanno reso possibile tutto questo. E ricordate: dio ama tutti, anche quelle zoccole di donne e i romeni di merda.
Scambiatevi un segno di pace.

giovedì 15 ottobre 2009

la rubrica della domenica (di giovedi) #2

Vegan sings better



A death for no reason
And death for no reason is MURDER

domenica 27 settembre 2009

la rubrica della domenica #1

A chi sostiene che l'attitudine HC sia ormai obsoleta



Non ci sperate: l'HC sta bene, è in ottima forma e al passo coi tempi.

mercoledì 23 settembre 2009

piaghe e pieghe nelle lande d'Abruzzo

Tra le varie piaghe che affliggono l'umanità se ne aggiungono continuamente di nuove. Anche se oramai è anacronistico (io l'ho scoperto solo da pochi giorni), voglio parlarne lo stesso perché una cosa simile non può passare come una qualunque foglia secca in un ruscello, tuttalpiù come un mastodontico cadavere puzzolente, nauseabondo, marcio – e ancora: uno schifo umano insuperabile, inoltre un distillato di scatarrate dalle sembianze di un letamaio [suggerisce il Generatore d'Insulti] – che s'incastra tra le frastagliature del letto d'acqua.

Abruzzo: terra di sismi, morti, sopravvissuti e malumori. Pace a loro.

Italia: terra di buon cibo, belle donne, calcio, sole e mare; d'occultamenti, misteriose sparizioni di fascicoli e documenti, magagne, mare (ancora lui) e sabbia. C'è così tanta sabbia in Italia che viene da usarla al posto delle spezie, viene da farcirci torte. Quella della Campania è buona assai, se non altro perché ci sono dei rivenditori molto disponibili. Quelli hanno tanta premura di rendere felici i loro clienti che gli venderebbero pure la nonna, se servisse a disegnare un sorriso sul volto acquirente. Del resto qualcuno consigliava: “trasforma in denaro tutto ciò che ancora ha un prezzo...”. La lezione è stata imparata da chi ha origliato.

Dopo il terremoto d'aprile, vari mostri si muovono nelle lande d'Abruzzo: tra macerie e scavatrici c'è la paura di chi ha la testa allo scoperto o chiusa in una gabbietta di latta, chi auspica una rinascita imminente, e chi canta versetti per esplicitare un sentimento di cui non ci è dato comprendere il senso.
Tra quelli che se la cantano (perché l'italiano vero canta sempre, e con la chitarra in mano, non dimentichiamocelo) troviamo vari a... vari a... a... No ok, per convenzione lo scrivo. Sto pur sempre parlando di un contesto critico che va oltre i gusti le polemiche e le ideologie personali. In fondo c'è gente che soffre, per dio! E basta temporeggiare! Ok, mo lo scrivo.
Tra chi se la canta troviamo vari artisti (?) (qua l'elenco). Tra questi hanno trovato posto persino alcuni che, pur non suscitando in me un grande interesse auditivo, ho rispettato in passato o che rispetto (forse sarebbe più congeniale usare l'imperfetto): Morgan, Gianni Maroccolo, Frankie Hi Energy, Fabri Fibra, Elio e le Storie Tese, Casino Royale, Caparezza e Manuel Agnelli. Franco Battiato è intoccabile, via le malelingue!
Ok, ci sta tutta la partecipazione di Fibra, ché non è certo Jo Cassano e che per me è artisticamente morto nel 2004; così pure Morgan, che pur essendo uomo di cultura e pur avendo partorito due lavori da solista interessanti, sappiamo tutti quanto sia dedito alle stronzate e ai soldi facili; ci sta Elio e le sue Storie, perché in fondo sono graditi un po' da tutti; forse anche Frankie, perché sentirà la voglia di tornar a far parlare di sé, anche se ormai...; e nella lista del “ci sta” ci ficco pure il Manuel, che coi suoi ultimi lavori il mio retto ha dovuto lavorare molto – un esempio per tutti è il Paese è reale, con quei suoni da e per ragazzini, strutture banali, sillabazione del cantato ridicola, video che non si sa bene come definire.
Mi hanno stupito molto di più le presenze di Casino Royale, Caparezza e Gianni Maroccolo, che pur non essendo eccellenti sfornano comunque cose orecchiabili e a volte belle.
Ma diamo un'occhiata alle parole che questa bestiaccia immonda chiamata Artisti Uniti per l'Abruzzo ha pronunciato. Riporterò solo i passaggi salienti, se volete purgarvi col testo completo, lo troverete qui.

La parafrasi

nota: il corsivo evidenzia il testo rettificato commentato o spiegato da me


Shine on me (Cesare Cremonini)
Shame on you, Cesare Cremonini

Ma domani, domani / domani, lo so (Francesco Renga)
Lo so che si passa il confine, (Roberto Vecchioni)
E di nuovo la vita (Mauro Pagani)
sembra fatta per te (Giuliano Palma)
e comincia (Elio)
domani (Elio e Le Storie Tese, Vittorio Cosma)
domani è già qui (Jovanotti)
Ma che ce frega, ma che che ce 'mporta
se l'oste ar vino c'ha messo l'acqua
a.k.a. domani è un altro giorno

Estraggo un foglio nella risma nascosto
scrivo e non riesco forse perché il sisma m’ha scosso (Caparezza)
Capare', ma che cazzo canti?!

Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare (Claudio Baglioni)
con un pò di fortuna (Ron)
si può dimenticare. (Luca Carboni)
non ti avvilire! che ci vuoi fare?
è andata così, non ci pensare

oh oh oh (coro: Carmen Consoli, Antonella Ruggiero, Alioscia, Pacifico, Mango, Massimo Ranieri, Bluvertigo, Nek, Giuliano Palma, Antonello Venditti, Roberto Vecchioni, Albano)
Un passaggio così intenso è inutile commentarlo, difatti è sottolineato già da solo 32mila voci.

Dove sarò domani che ne sarà dei miei sogni infranti, dei miei piani / Dove sarò domani, tendimi le mani, tendimi le mani (Marracash)
Ovviamente parla a Lui, Silvio.

Tra le nuvole e il mare
si può andare e andare (Laura Pausini)
sulla scia delle navi
di là del temporale (Carmen Consoli)
dalla vostra casa
vi conviene scappare
perché ci son tanti
che dovranno mangiare

e qualche volta si vede (Nek)
domani (Antonello Venditti)
una luce di prua (Nek)
e qualcuno grida: Domani (Antonello Venditti)
EH?! Come, scusa?

Come l’aquila che vola libera tra il cielo e i sassi
siamo sempre diversi e siamo sempre gli stessi
hai fatto il massimo e il massimo non è bastato e non sapevi piangere e adesso
che hai imparato non bastano le lacrime ad impastare il calcestruzzo
pensate che cambierà qualcosa? col cazzo!
tanto le stesse ditte ricostruiranno tutto
voi metteteci le lacrime
ché loro ci rimettono la sabbia

non siamo così soli (Giuliano Sangiorgi)
a fare castelli in aria (J Ax e Fabri Fibra)
No, no, decisamente.
Vedi gli innumerevoli edifici che cadono a pezzi pur senza l''esortazione di un terremoto.

non siamo così soli (Giorgia)
a stare bene in Italia (J Ax e Fabri Fibra)
Ma allora ditelo che volete pigliare per il culo!

Con un pò di fortuna si può dimenticare (Manuel Agnelli Afterhours)
E di nuovo la vita, sembra fatta per te (Mango)
Ma sì, infatti! Tutto si sistemerà da sé...


Ed ecco, ancora una volta, che gli italiani vengono descritti con proverbiali luoghi comuni, che pure è vero, talvolta: speranzosi, consegnati nelle mani della fortuna e del fato, sempre a guardare una luce lontana. Luce che li acceca, è il caso di dire.
Ma cosa avranno pensato? “Facciamo una canzoncina, così diamo l'impressione che ce ne fotta qualcosa”? Ok, la canzoncina si poteva pure fare. Ma che trattasse il problema reale, che parlasse – che so – magari della speculazione che è stata fatta e che si ripeterà? Butto lì...
Sarò malizioso io, ma questa cagata ha tutta l'aria di una cosa fatta per distrarre l'opinione pubblica già perfettamente inzaccherata.
A chi volesse accusarmi di essere eccessivamente critico, io posso rispondere: col cazzo!
Potrei parlare di centinaia di musicisti che stimo, e prova sarà il video con cui vi lascio, giacché in principio avevo parlato di questo qualcuno ripreso da altri: parole e musica contro la guerra e senza sensazionalismi inutili e/o zuccherosi.



Parole: Nedžad Maksumić; musica: C.S.I.



P.S. Un grazie a Simon, senza di cui tutto questo non sarebbe stato possibile: grazie per tutte quelle chicche di trash bassissimo che mi mostri strappandomi via dall'ignoranza che mi attanaglia.

mercoledì 26 agosto 2009

dio e le macellerie (post datato)

Un paio di mesi fa si è rotta la televisione che era in cucina. Interessante, vero? Al che mio padre dice che bisogna prenderne una nuova. “Ma no, cazzo” dico io, che arriva il colpo di culo e lui non ne tiene conto e vuole spendere quattrini per allontanare le buone nuove. Lui insiste col volerla comprare, “e va be',” concedo io, “ma prendine una normale”.
“No,” fa lui. “La prendo al plasma, così almeno non resteremo senza televisione quando la convertiranno in digitale per tutti”. E così mi arriva un mattone di rabbia sulla testa: no, il digitale terrestre no! E non sto qui a spiegare i motivi per cui sono contro al digitale perché credo che chi sia interessato a certi argomenti sia capace di formulare pensieri in proposito contando sulle proprie possibilità, e qua la chiudo.
Fatto sta che in cucina arriva uno schermo al plasma di circa 20 pollici, e con lui il digitale terrestre. Dopo qualche settimana penso che ormai quell'attrezzo malefico è là, e anche se gli do un'occhiata non faccio poi nulla di male. Tutti canali del cazzo, ovviamente. Ma ce n'è uno curioso: QOOB, nato da Mtv, mi pare. Un canale alternativo, ma non inteso come “stile”, proprio alternativo: nel senso che non ci sono pubblicità, ma solo cortometraggi, animazioni ed elaborazioni digitali; un canale che guardo quasi volentieri con il solo scopo di trovare qualche idea interessante per ricavarne qualche illustrazione che puntualmente dimentico, come qualunque altra cosa. E tralasciamo i pietosi aneddoti riguardanti la mia memoria da imbranato, ché talvolta mi si ritrova disperatamente bestemmiante in cerca delle chiavi che, senza accorgermi, ho in mano.

Torniamo a QOOB.
Un tot di settimane fa trasmettono un documentario diviso in cinque parti piuttosto interessante titolato The Norwegian Black Metal. In principio fanno una panoramica del Black Metal in quanto genere musicale, fino ad arrivare ai Gorgoroth, band estremamente vicina alle sette sataniche che negli anni novanta bruciarono un certo numero di chiese cristiane. La troupe raggiunge la casa del cantante Gaahl – uomo chiaramente intelligente, nonché buon pittore di quadri dalle forme espressioniste vicine alla Die Brücke – per intervistarlo. La casa è immersa nei boschi norvegesi e distante chilometri da altre abitazioni, per giunta priva di impianto idrico; il luogo è bellissimo, l'atmosfera inquietante.
Per quanto io non abbia mai nutrito simpatie nei confronti di satanisti, essendo decisamente molto ateo, alcune riflessioni esposte da Gaahl mi hanno affascinato, in particolare quando spiegava che la pecora cristiana necessita del pastore per potersi muovere, mentre la capra satanica, pur adorando il suo dio, è libera di muoversi individualmente in qualunque spazio voglia e senza soggezioni.
Ma curiosa è anche la storia della band e della forte provocazione lanciata in un tour nella cristianissima Polonia. Quando i Gorgoroth salgono sul palco, il loro aspetto non è certo tra i più rassicuranti (ma se osservate Gaahl non lo è neppure nei giorni comuni), la musica è devastante, il cantato minaccioso. Ma in Polonia avevano aggiunto qualche tocco in più.

Il 1 febbraio 2004, durante il concerto tenutosi a Cracovia nella religiosa Polonia, la band esibì teste mutilate di pecora impalate, un bagno di 80 litri di sangue di pecora, simbologia satanica, quattro ragazze nude, issate in croce e bagnate di sangue. Una delle ragazze svenne e la polizia intervenne con un mandato di investigazione per offese alla religione e violenza agli animali - nonostante le parti di pecora fossero state regolarmente acquistate in un mattatoio -, e la controversia sancì la fine del tour. (Wiki.)

Al solito la demenza e la mediocrità cristiana non ha confini, perché va bene ammazzare selvaggiamente delle pecore e raccoglierne il sangue, ma comprare quelle teste tagliate da un uomo pagato per farlo ed esporle in pubblico è, secondo alcune menti brillanti, un gesto chiaramente violento nei confronti degli animali... Già morti.
Del resto parliamo di una religione che in tempi di quaresima (correggetemi pure se sbaglio, perché io non ne so quasi un cazzo) al venerdì non permette di mangiare carne, usanza ancora più idiota se si considera che ci si può abbuffare di pesce. E in fondo è anche quella religione che afferma che la donna e gli animali esistono per servire l'uomo. Ma va be', anche qui ci vorrebbe un discorso a parte, che ancora una volta preferisco glissare per le stesse motivazioni che ho dato riguardo il digitale terrestre.

Torniamo a Gaahl, che in fondo l'unico motivo per cui ho scritto questo è solo per pubblicare il video che inserisco alla fine, in cui l'intervistatore pone una domanda e Gaahl, non ritenendola degna di risposta, dice (circa): “no, non credo che tu abbia capito le cose che ti ho detto”.
Intervistatore: “Cosa non ho capito? Potresti rispiegarmelo?”
Gaahl: “... ... ...”

la situazione di Massimo Coppola (e non solo)



un inizio...